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Channel: educazione, infanzia, scrittura – Letture e scritture per un mondo nuovo
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DIEGO, non solo calcio.

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Una sera di fine ottobre ho ricevuto un’inaspettata mail da Buenos Aires. A scrivermi erano tre giornaliste, con una richiesta precisa:
«Vorremmo che raccontassi a bambini e ragazzi chi era Diego Maradona, ci interessa uno sguardo femminile sulla sua vita».
Il mio stupore fu grande, accompagnato da una forte emozione. Prima di accettare, ho riflettuto a lungo sull’opportunità di scrivere un libro di questo tipo. Su un personaggio complesso, ma soprattutto così famoso che il suo nome è scritto sui muri in ogni continente. Un genio sportivo amato da tutti, dalle classi popolari e da quelle ricche, dal Sud del mondo e dal Nord. Non mi sembrava un’impresa facile, e non lo era. Ma a me le sfide piacciono, dunque ho accettato. Da quel momento ho iniziato a chiedermi dove potessi trovare la verità, perché i libri per ragazzi necessitano di onestà. L’ho cercata ovunque: nei rotocalchi, nei libri, nelle vecchie interviste. Ma non trovavo che contraddizioni. Poi finalmente ho capito: la verità era proprio lì, nel suo essere ‘umano’, nelle sue contradizioni, nel suo genio semplice.
È nato così «DIEGO», graphic novel con un testo corposo, mescolato alle immagini senza soluzione di continuità. Di calcio c’è poco, l’attenzione è rivolta soprattutto agli aspetti ‘umani’ di una delle figure più rappresentative del nostro tempo: l’infanzia in povertà, le favelas argentine, il successo, le debolezze, le contraddizioni, la generosità, il tormento interiore. E, soprattutto, la sua lotta in favore degli ultimi.

«Maradona è stato un eroe senza nulla di eroico.
Non era Dio, era un uomo con le sue miserie, come tutti.
Era la conciliazione di “miseria e nobiltà”, di oro e fango, di vittoria e sconfitta.
La genialità mischiata alla semplicità. Era l’umano,
lo specchio in cui ciascuno di noi può ancora guardarsi.»

Questo libro presenta la figura di un personaggio che ha fatto la storia dello sport, ma soprattutto accende riflessioni su molti temi sociali e sul ruolo che ciascuno di noi può avere a questo mondo, attraverso le scelte giuste, partendo dalle proprie debolezze.
E abbiamo scelto una casa editrice con un nome femminile, gestita da una donna, perché a parlare di Maradona sono sempre gli uomini, bisognava riportare in equilibrio la bilancia.


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